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Scelte e decisioni Survey

La survey

L’anticipazione della survey di Forward che ha coinvolto diverse figure professionali sanitarie, tra cui cardiologi e pediatri, per conoscere il sentiment sulle decisioni e le scelte in medicina.

By Settembre 2017Luglio 31st, 2020Nessun commento

Scelte e decisioni: un’indagine sui professionisti sanitari

Conoscere il punto di vista del personale sanitario sulle grandi questioni che attraversano la medicina di oggi. Abbiamo cercato di mettere a fuoco il sentiment sulla medicina di precisione, sul valore e sui valori che informano la pratica medica, sul coinvolgimento dei cittadini nella sanità, sulle potenzialità che possono giungere dall’applicazione dei big data alla medicina. Nel corso del 2017, la prima survey è stata dedicata all’innovazione: molto se ne parla ma senza riuscire talvolta a mettersi d’accordo sul suo significato. Questa volta è il turno delle scelte e delle decisioni: medici, farmacisti, infermieri, dirigenti sanitari sono chiamati a farne centinaia ogni giorno. In un post pubblicato di recente, Richard Smith suggeriva di prenderne il più possibile senza troppo ragionare, portando come esempio se stesso come giocatore di tennis: buono giocando d’istinto, ma pessimo ragionatore.

In questa survey abbiamo coinvolto due categorie di medici specialisti incontrati in occasione di due congressi nazionali: i cardiologi e i pediatri. Interessante, il secondo “campione”, per essere a contatto con bambini e genitori, quasi sempre intermediari del piccolo paziente nel processo di decisione condivisa.

DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
I dati preliminari di cui presentiamo un’anticipazione si riferiscono a 144 cardiologi intervistati al congresso nazionale dell’Associazione medici cardiologi ospedalieri (Rimini, 11-13 maggio 2017) e a 164 pediatri partecipanti al convegno della Società italiana di pediatria (Napoli, 29 maggio – 1 giugno 2017). I dati saranno integrati dalle risposte dei 514 partecipanti alla stessa survey online, aperta ai professionisti che ricevono con regolarità le e-newsletter Cardioinfo e Va’ Pensiero.

Anche in questa occasione, la provenienza geografica è stata in parte influenzata dalla sede di svolgimento dell’evento: prevalenza di cardiologi del nord (61% contro il 28% del sud, il 22% del centro e il 7% delle isole) e del centro e del nord e di pediatri del sud Italia.

ANALISI DEI RISULTATI
Cosa guida il medico a prendere decisioni? In più della metà dei casi, sia il cardiologo sia il pediatra si affidano alle linee guida: il cardiologo prevalentemente su siti di società scientifiche (44%) e il pediatra tramite Pubmed (47%). La seconda opzione per il cardiologo è l’esperienza personale (37% vs 28% per il pediatra), mentre quest’ultimo mostra un po’ più di familiarità con la ricerca nella letteratura scientifica altra dalle linee guida, anche se la differenza nelle risposte potrebbe essere dovuta a una più intensa attività delle società del settore nel produrre documenti di riferimento.

Cosa la aiuta solitamente a prendere una decisione diagnostica o terapeutica?

Linee guida che, però, hanno valore solo orientativo per l’81% dei cardiologi e per il 68% dei pediatri, per i quali le implicazioni legali delle decisioni hanno un peso importante (molto 31% e abbastanza 54%).

Il 58% dei pediatri non ha mai o quasi mai sentito parlare di shared decision making. Situazione non molto diversa tra i cardiologi: mai 30% e raramente 22%. Approfondiremo il dato nella valutazione estesa dei risultati della survey, ma tra i rispondenti al sondaggio online il livello di conoscenza sembra essere maggiore (18% ne ha sentito parlare frequentemente e 35% ogni tanto). Se le decisioni che riguardano sia la diagnosi sia la terapia sono sempre o quasi sempre condivise con il paziente o con la famiglia del bambino, i costi delle terapie non sono tra gli argomenti più discussi. Forse è normale, in un sistema sanitario che solleva quasi integralmente i cittadini dall’onere economico delle cure.

Ha sentito parlare di shared decision making?



Quanto frequentemente le è capitato di parlare con il malato dei costi della cura?

Un’ultima parola sull’importanza assegnata all’informazione proveniente dall’industria: molta o abbastanza per il 69% dei pediatri, il 79% dei cardiologi e il 61% dei professionisti abbonati alle newsletter del Pensiero Scientifico Editore.

luglio 2017


La fotografia in alto è di Clive Varley: “Where To …You Decide!”. Flickr Creative Commons.