
Chris Anderson, David Sally – Tutti i numeri del calcioPer poter capire più a fondo la rivoluzione dei big data applicati al mondo del calcio e, soprattutto, quanto i dati e l’analisi statistica incideranno sulle decisioni di un allenatore, abbiamo intervistato Chris Anderson, autore, insieme a David Sally, di Tutti i numeri del calcio.
Qual è l’equilibrio tra innovazione e tradizione nel mondo del calcio?
L’asse della bilancia è ancora fortemente spostato a favore della tradizione. Si tratta di un’industria conservatrice dominata da insider che sono cresciuti nello sport e sono diventati esperti di un determinato modo di lavorare e fare le cose. E in parte è curioso perché il calcio è anche un settore molto competitivo, ma ciò non si è tradotto in una diffusa apertura verso l’innovazione tecnologica. L’innovazione – nella misura in cui esiste nello sport – è invece arrivata dall’interno: in genere da allenatori con una mentalità aperta, che vogliono lavorare in modo diverso e che stanno cercando modi diversi per vincere. Ma spesso ciò ha significato innovazione per quanto riguarda il modo di giocare e non gli strumenti decisionali che stanno sì cambiando, ma lentamente. Alcuni club come la Roma stanno provando a innovarsi. Tuttavia non c’è stato un moneyball moment nel calcio, in parte perché provare nuove cose può essere rischioso e nel calcio rischioso può significare relegazione. Quindi c’è un’avversione al rischio insita nell’essenza stessa della competizione, accanto alla realtà per cui, nel calcio, un’alternativa alla vittoria dovuta all’essere più intelligenti è una vittoria dovuta all’aver speso più soldi. In conclusione, questo vuol dire che per ora la tradizione continua a dominare l’innovazione.
Pensa che un giorno il data analyst potrà gestire direttamente una squadra di calcio?
No. Non presto almeno, e non credo che dovrebbe. I requisiti della raccolta e dell’analisi dei dati non riescono ancora a colmare la distanza che li separa dall’abilità di generare quelle intuizioni necessarie per gestire tutti gli aspetti di un club professionistico. Secondo me, allenare una squadra di calcio sarà sempre un mix di arte e scienza e, idealmente, sarà una combinazione di computer ed esperienza a guidare le decisioni.
In che misura i dati guidano effettivamente le decisioni di un allenatore? Come possono aiutarlo?
Attualmente i dati guidano le decisioni di un allenatore solo in misura molto limitata. La maggior parte delle decisioni prese dagli allenatori riguarda quale giocatore comprare e come allenare; come e chi far giocare è basato su strumenti e intuizioni più tradizionali. L’analisi può contribuire a rendere più efficace il lavoro di un allenatore (riducendo, ad esempio, la quantità di tempo trascorso a guardare video) e rendendolo più efficace (individuando nei dati le tendenze e i modelli che l’occhio umano e il cervello non sono equipaggiati a rilevare).
Allenare una squadra di calcio sarà sempre un mix di arte e scienza.
Quali sono i limiti principali della data analytics?
Il calcio usava solitamente dati di scarso valore. Ciò è cambiato radicalmente negli ultimi vent’anni, così come la nostra capacità di elaborare e analizzare questi dati. Attualmente, i limiti della data analytics riguardano molto meno la tecnologia e la qualità e la quantità dei dati, ma piuttosto come le analisi vengono usate dai footbal decision – la qualità e la natura dei processi di gestione e decisione che utilizzano l’analisi. Oggi, l’analisi non è un problema di tecnologia ma di gestione.