L’innovazione è una promessa. Come tale genera grandi attese ma anche amare delusioni. In ambito sanitario non passa giorno che qualcuno o qualcosa non assicuri di modificare la storia naturale di molte malattie e di rivoluzionare le terapie disponibili. Purtroppo non sempre è così. Bisogna mettere in conto anche i rischi di essere smentiti, senza però perdere la speranza e la necessaria voglia di vederla spuntare qualche vera innovazione all’orizzonte.
Il senso critico necessario per individuare la vera innovazione viene presentato a tempi alterni come un importante valore, utile a percepire per tempo le novità utili e alla protezione della salute pubblica o come inutile lungaggine burocratica capace solo di ostacolare il progresso e l’accesso alle nuove terapie. In tutto questo, il tempo gioca un ruolo importante: il tempo necessario per valutare l’innovazione; il tempo per riuscire a recepirla; il tempo per misurarla e verificare sul campo se la promessa si traduce in una realtà concreta. Alle volte non si tratta di un cambiamento radicale ma di innovazione incrementale che sarà possibile mettere in luce solo dopo. I media e l’immaginario collettivo fanno prima a immaginare l’innovazione come un magic bullet, frutto di una singola idea, sviluppata da un inventore solitario. Al contrario oggi l’innovazione è spesso frutto di approcci multidisciplinari e integrati, associati a interventi complessi, alle volte anche solo di tipo organizzativo che hanno un impatto relativo a seconda del dove, come e chi lo applica.
Come un traguardo posto su tutti gli orizzonti possibili e che si rinnova ogni volta che ci si avvicina, l’innovazione.
L’innovazione si porta spesso dietro l’ossessione della velocità con cui saremo capaci di riconoscerla.
È un tema che corre il rischio di farci perdere di vista le necessarie precauzioni e il bisogno di saper confrontare il nuovo con quanto abbiamo già a disposizione. Passaggio essenziale, quest’ultimo, per decidere cosa è innovativo. Una volta a disposizione un processo affidabile dovremmo poi essere capaci di capire anche tutto ciò che, per quanto utile, è equivalente e che non modificherà in modo sostanziale la pratica clinica.
L’innovazione in ogni caso non è neutra così come non è una garanzia di sviluppo. Occorre avere a disposizioni lo sguardo e le lenti giuste per riuscire a individuarla per tempo. Difficile trovare una definizione e degli esempi immediati. Volendoci provare: come un traguardo posto su tutti gli orizzonti possibili e che si rinnova ogni volta che ci si avvicina, l’innovazione.