Gli integratori alimentari per il miglioramento delle performance sportive, per la salute delle pelle e dei capelli oppure per la perdita di peso sono alcuni dei temi che ben si prestano alla diffusione di informazioni sui social, con l’obiettivo di dare suggerimenti per il raggiungimento di stili di vita “ideali”. Parlando di questi prodotti, a cosa servono e come utilizzarli, anche senza avere le competenze, si può creare facilmente una comunità di follower influenzabili. Questa è una possibile strategia di marketing talmente vantaggiosa per i brand, vuoi per le facili modalità di acquisto dei prodotti, vuoi per il basso costo dell’influencer marketing, che molte aziende hanno del tutto abbandonato i tradizionali modi di vendita [1,2]. Ma spesso gli influencer, anche per i compensi offerti dalle aziende produttrici, danno informazioni fuorvianti o comunque molto superficiali, e danno suggerimenti senza averne le competenze.
Un’indagine di Altroconsumo del 2020 [3] ha evidenziato casi di pubblicità ingannevole e spesso occulta degli influencer che promuovono integratori alimentari utilizzati per la perdita di peso. Tale aspetto, ancora del tutto sommerso e di difficile regolamentazione, rientra in un contesto delicato in cui la correttezza dell’informazione e il modo in cui essa viene proposta al pubblico può avere importanti ripercussioni sulla salute e sugli stili di vita delle persone.
Lo stesso Ministero della salute ha raccomandato di “diffidare da prodotti miracolosi”. Tuttavia malgrado questi tentativi la questione risulta sempre attuale e l’utilizzo di tali prodotti è in ascesa esponenziale soprattutto tra i più giovani, più inclini a seguire i “trend”.
Spesso gli influencer, anche per i compensi offerti dalle aziende produttrici, danno informazioni fuorvianti o comunque molto superficiali.
Un utile vademecum sugli integratori alimentari
Cosa sono gli integratori alimentari. Sono prodotti alimentari destinati a integrare la dieta comune. Di solito vengono assunti per contribuire al benessere dell’organismo con l’apporto di nutrienti o altre sostanze a effetto fisiologico. Gli integratori alimentari, proprio perché alimenti, non possono però vantare proprietà terapeutiche, o di prevenzione e in quanto tali, al momento della commercializzazione non devono presentare a differenza dei farmaci nessuna prova di efficacia clinica. Non sono necessari neanche studi clinici sulla sicurezza d’impiego degli ingredienti che, per poter essere usati in un integratore alimentare, devono soltanto aver registrato un pregresso consumo significativo in Unione europea. Molti integratori alimentari disponibili sul mercato sono a base di piante (botanicals) in forma di mono o pluri-composti (associazione con altre piante e/o sostanze). Come tutti i prodotti alimentari, devono fornire garanzie in termini di qualità e sicurezza, tuttavia non sempre ciò avviene. Gli integratori alimentari contenenti botanicals, ad esempio, possono presentare criticità legate alle caratteristiche dei costituenti stessi della pianta (sostanze ad azione farmacologica, composti potenzialmente tossici naturalmente presenti o contaminazioni) oppure possono contenere farmaci di sintesi aggiunti fraudolentemente allo scopo di potenziarne gli effetti.
Quanto vengo utilizzati. Il mercato è in grande espansione nel nostro continente così come documentato dall’ultima indagine Ipsos condotta a marzo 2022 in 14 Paesi dell’Unione europea, relativa a soggetti con età maggiore a 18 anni. Il 90 per cento dei 13.200 intervistati aveva assunto un integratori alimentari durante la vita e il 93 per cento di questi li aveva usati negli ultimi 12 mesi (tra loro più del 45 per cento ne aveva usati più di 3 e il 18 per cento 5 o più). Oltre metà degli intervistati aveva assunto un integratori alimentari per mantenere lo stato di salute e il 45 per cento per il sistema immunitario, per l’energia (29 per cento), per la salute di pelle, capelli e unghie (17 per cento), per la digestione (17 per cento) e per il sistema cardio-circolatorio (14 per cento). Gli integratori alimentari sono prodotti in libera vendita senza obbligo di prescrizione, che devono essere utilizzati secondo le istruzioni riportate in etichetta, tuttavia ciò non sempre accade. L’Italia è il Paese europeo con il maggior consumo di integratori alimentari e il mercato è in continua espansione. Questo larghissimo uso nella popolazione rende necessario incentrare l’attenzione sulla sicurezza degli integratori alimentari in una ottica di salute pubblica.
Perché possono provocare effetti indesiderati. Come per tutti i prodotti alimentari i possibili eventi indesiderati possono scaturire dalla tossicità intrinseca dei componenti degli integratori alimentari (piante medicinali); da difetti di qualità (contaminazioni o adulterazioni) e dalla possibile interazione tra più integratori e/o farmaci concomitanti. Anche un uso improprio, che non tenga conto dell’età (bambini), di particolari condizioni fisiologiche (gravidanza), o di situazioni patologiche, potrebbe rivelarsi rischioso. In questa ottica l’impego di integratori alimentari da parte del consumatore deve avvenire in modo consapevole e informato, e di conseguenza gli operatori sanitari, le aziende e gli stessi influencer rivestono un ruolo fondamentale per tutela dei consumatori.
Cosa fare nel caso di una reazione avversa. Dal 2002 è attivo un sistema di fitosorveglianza, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, che raccoglie le segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse insorte dopo il consumo di integratori alimentari. Attraverso l’analisi e la valutazione di tali segnalazioni è possibile evidenziare segnali di rischio da approfondire e comunicare agli organi competenti per eventuali provvedimenti regolatori. In caso È possibile segnalare online le sospette reazioni avverse su www.vigierbe.it
Bibliografia
[1] Klein JJ, Schweikart SJ. Does regulating dietary supplements as food in a world of social media influencers promote public safety? AMA J Ethics 2022;24:E396-401.
[2] Alarfaj M. Influencers on Instagram play an important role in spreading dietary supplement related misinformation. netstudies.org, 28 aprile 2021.
[3] Metta M. Influencer e integratori: troppe informazioni ingannevoli. La nostra denuncia all’Antitrust. Altroconsumo, 14 ottobre 2020.