Ad oggi le campagne informative del Ministero della salute si basano su formati piuttosto classici e statici, che prevedono un canale monodirezionale dal Ministero verso il pubblico. Gli influencer, invece, utilizzano delle tecniche di comunicazione innovative e dinamiche per raggiungere i loro follower e diffondere le loro idee e opinioni anche su temi di salute spesso non corretti o perfino pericolosi.
Per controbilanciare questo fenomeno e veicolare messaggi basati su evidenze scientifiche e utili per la salute pubblica lo stesso Ministero dovrebbe diventare un influencer e dotarsi degli stessi strumenti di chi lo fa con successo. Per farlo servirebbe un impegno che richiede tempo, dedizione e coerenza. Per ogni contenuto che si vuole veicolare bisognerebbe identificare la specifica popolazione target (per esempio le donne in età fertile, se si tratta di un messaggio che riguarda la gravidanza). In base a questo target andrebbero identificati tra i social media e le piattaforme digitali quelli che meglio raggiungono questa popolazione. Il contenuto da trasmettere dovrebbe essere confezionato in un messaggio interessante ed accattivante, con l’aiuto di esperti della comunicazione, sempre mirando alla fascia della popolazione che si vuole raggiungere.
L’aspetto cruciale riguarda l’interazione con il pubblico dopo il lancio del messaggio: è importante reagire a commenti e rispondere a domande in tempi brevi e con informazioni solide e trasparenti. Infine sarebbe utile monitorare il successo delle attività, per esempio attraverso delle metriche di coinvolgimento, come il numero dei like o dei commenti, ma anche analizzando la qualità delle domande/risposte, per migliorare la strategia di comunicazione nel tempo.
In alternativa il Ministero potrebbe cercare la collaborazione con degli influencer affermati, ma questo comporterebbe che il successo della campagna informativa sarebbe legato all’opinione pubblica sullo specifico influencer. Nel momento in cui quest’ultimo/a dovesse assumere una reputazione negativa, anche il messaggio da lui/lei veicolato rischierebbe di assumere un connotato negativo.