Il gruppo di lavoro Forward si è lanciato ancora una volta nell’esplorazione di una nuova parola che potrebbe avere un importante impatto sulla medicina del futuro: “confini”. In questo caso però il tema può essere associato a diverse accezioni, in alcuni casi limitanti (conflitti) o al contrario sfidanti e di progresso (contaminazione).
In effetti ogni confine può essere visto come un orizzonte da superare, e ogni limite un obiettivo da raggiungere. Ma ciò che divide può rappresentare un ostacolo e un collo di bottiglia. Ad esempio, molte delle procedure a cui gli operatori sono obbligati durante la normale assistenza e cura del paziente nascono dal tentativo di assicurare una migliore efficienza e sicurezza degli interventi; nonostante ciò quante volte invece sentiamo presentare queste attività come un’inutile burocrazia? In questo senso la raccolta dei contributi che troverete in questo nuovo numero di Forward vuole offrire come al solito diversi punti di vista.
Al di là della teoria la storia recente ci obbliga in modo molto pragmatico a ragionare sulla ridefinizione dei confini decisionali di diversi attori importanti per la sanità nel nostro Paese: il ruolo centrale e periferico degli organi che governano la nostra salute (Ministero, Regioni), le responsabilità rispetto ai pazienti di più operatori sanitari (medico, infermiere, ecc.), la governance di istituzioni che stanno ridisegnando la propria organizzazione interna (Ministero, Aifa).
Un altro confine è quello tra pubblico e privato. Purtroppo sono ancora poche le occasioni di interazione tra questi due settori, quando invece da una contaminazione reciproca potrebbero nascere le idee migliori per la presa in carico della salute dei pazienti. Un motivo in più per sfogliare questo nuovo supplemento di Forward.