L’anno di lavoro del gruppo Forward si conclude riassumendo in questo nuovo supplemento il lavoro dedicato a un tema che, innegabilmente, coinvolge tutti gli aspetti della nostra vita: il cambiamento climatico.
Il fenomeno viene chiamato in causa ad ogni nuova catastrofe ambientale che, per quanto ormai continue, continuiamo erroneamente ad associare a termini emergenziali. Eppure sembrava che si trattasse di un semplice e banale rialzo della temperatura. Insomma, qualche linea di “febbre” ma niente di apocalittico.
I nostri interlocutori in queste pagine proveranno invece ad argomentare che il cambiamento dell’ecosistema che siamo riusciti a imporre nel nostro pianeta ha un impatto di ritorno che non possiamo più trascurare considerandolo un sintomo passeggero e autorisolutivo.
La medicina del futuro non potrà che fare i conti con le disuguaglianze prodotte dall’impatto dei nuovi climi sulla salute di tutte le persone. Nuove malattie, ma anche vecchie patologie le quali però ci sembreranno irriconoscibili, esigeranno nuovi approcci e l’aggiornamento, se non addirittura il ripensamento, delle nostre difese terapeutiche.
Il vecchio e innocuo raffreddore che si trasforma in una pericolosa minaccia immunitaria amplifica quello che in realtà stava già avvenendo quando pensavamo che il cambiamento del clima significasse semplicemente lo scioglimento di un ghiacciaio distante. In questo contesto, le disuguaglianze di salute e le iniquità nelle offerte terapeutiche rischiano solo di aumentare. È per questo che avremo bisogno di studiare e osservare ancora più a fondo questi fenomeni e il loro impatto sullo lo stato di salute delle popolazioni, oltre che provare a mettere insieme piccole e grandi soluzioni per una innovazione in medicina che sia ecocompatibile.