Il sesto e ultimo rapporto Ipcc del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico conferma che i cambiamenti climatici in atto hanno molteplici impatti sulla salute delle popolazioni e possono avere ricadute devastanti a livello socioeconomico, determinando aumenti della disoccupazione, povertà, instabilità politica, aumento delle incertezze e preoccupazioni per il futuro, oltre ad agire direttamente sulla salute mentale degli individui che si ritrovano ad affrontarne le conseguenze: nella prima metà del 2020, 9,8 milioni di persone nel mondo sono state sfollate a causa di disastri meteorologici rispetto ai 4,8 milioni di persone sfollate a causa dei conflitti [1].
In Italia, sono 728.338 le persone con problemi di salute mentale assistite dai servizi specialistici nel corso del 2020: 143 ogni 10.000 abitanti e le patologie più comuni sono la depressione, le psicosi, il disturbo bipolare ed i disturbi di personalità [2]. Gli eventi meteorologici estremi derivanti dai cambiamenti climatici possono aggravare i rischi per la salute mentale, con un impatto sulla qualità della vita degli individui colpiti, con una possibile compromissione della vita sociale e lavorativa.
Tra gli impatti dei cambiamenti climatici, gli effetti delle ondate di calore sulla salute sono tra quelli più consolidati, evidenziando rischi anche per i pazienti con disturbi psichici, con un aumento dei ricoveri ospedalieri e dei decessi e una possibile associazione del caldo con episodi di violenza e suicidio. Nelle persone con disturbi mentali, in genere vi è una minore percezione dei rischi, e in particolare nei pazienti con demenze questo è aggravato dall’età avanzata e dalla frequente concomitanza di altre malattie. Lo stress fisico dovuto al caldo può accentuare disturbi quali ansia, irritabilità, aggressività. Le reazioni di vasodilatazione e sudorazione profusa, che a volte si manifestano in soggetti affetti da disturbi d’ansia e attacchi di panico, possono essere accentuate dal caldo. Inoltre, i farmaci utilizzati nella cura di malattie psichiatriche e neurologiche, come per esempio gli antidepressivi, antiepilettici, antipsicotici, antiparkinsoniani, possono interferire con i meccanismi termoregolatori. Pertanto, è opportuno sorvegliare in maniera attiva questi pazienti e la rimodulazione delle loro terapie nel periodo estivo, in particolare durante le ondate di calore.
È importante potenziare la ricerca epidemiologica con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza della comunità e degli operatori sociosanitari sui nuovi bisogni di salute mentale in rapporto alle sfide climatiche.
Misure di adattamento in sanità pubblica prevedono risposte specifiche per i sottogruppi di popolazione più vulnerabili, tra cui le persone che soffrono di disturbi psichici, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) su caldo e salute e con il Piano nazionale di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute del Ministero della salute [3].
Gli eventi estremi degli ultimi anni in Italia, Europa e a livello globale (ondate di calore, siccità, alluvioni, etc.) pongono l’attenzione sul tema della salute nell’adattamento ai cambiamenti climatici. Come affermato dall’Oms nel documento “Mental health and climate change: policy brief”, diversi determinanti ambientali, sociali ed economici di salute mentale risentono negativamente dei cambiamenti climatici comportando disagio emotivo, sviluppo di nuove condizioni di salute mentale e un peggioramento della situazione per le persone che già vivono con queste condizioni.
L’Oms esorta quindi, nel prepararsi a rispondere alla minaccia climatica, a considerare il crescente bisogno di salute mentale e supporto psicosociale proponendo una strategia d’azione attraverso dei punti chiave:
- integrare le considerazioni sui cambiamenti climatici nelle politiche e nei programmi per la salute mentale e piani di supporto psico-sociale nei programmi che si occupano di clima e salute;
- considerare gli obiettivi di salute mentale anche tra gli impegni presi a livello globale sul clima;
- attuare interventi multisettoriali sulla comunità per ridurre vulnerabilità e gli impatti psicosociali del cambiamento climatico;
- incrementare i finanziamenti sia per la salute mentale che per rispondere agli impatti sulla salute dei cambiamenti climatici.
È importante potenziare la ricerca epidemiologica su questi temi, perché le evidenze sono ancora frammentarie, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza della comunità e degli operatori sociosanitari sui nuovi bisogni di salute mentale in rapporto alle sfide climatiche. I piani di adattamento alla situazione climatica dovranno tenere conto della salute mentale delle popolazioni vulnerabili, spesso trascurata da interventi di monitoraggio e prevenzione rispetto ad altre malattie organiche.
Bibliografia
[1] Ipsos. Perils of perception, 2021.
[2] Ministero della salute. Rapporto salute mentale. Analisi dei dati del sistema informativo per la salute mentale, 2020.
[3] Ministero della salute. Linee di indirizzo ondate di calore e inquinamento atmosferico, luglio 2019.