Negli ultimi trent’anni il concetto di “evidence-based medicine” (ebm) si è affermato come strumento fondamentale del pensiero critico nella ricerca biomedica. Solo in tempi recenti, tuttavia, esso è divenuto attuale nel campo della salute ambientale, dove la natura osservazionale delle indagini epidemiologiche ha portato alla formulazione dell’analogo concetto di “evidence-based environmental health” (Ebeh), ovvero l’insieme di politiche e pratiche di salute ambientale supportate dalle migliori evidenze disponibili.
Due esempi di grande attualità possono aiutare a far meglio comprendere l’importanza di un approccio evidence-based in epidemiologia ambientale: il processo di revisione delle linee guida della qualità dell’aria dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e le attività di sintesi delle evidenze scientifiche del Panel inter-governativo sui cambiamenti climatici (Ipcc).
Air quality guidelines
Nel settembre 2021 l’Oms ha concluso un lungo processo di sintesi delle evidenze scientifiche al fine di rivedere le linee guida sulla qualità dell’aria. A tal proposito, si è avvalsa di un pool di esperti provenienti da discipline diverse (in primis epidemiologia e tossicologia) i quali hanno provveduto alla formulazione del quesito di ricerca, la commissione di nuove revisioni sistematiche, il grading dell’evidenza e lo sviluppo delle raccomandazioni finali. Al termine di un lungo e acceso dibattito, l’Oms ha recepito le istanze delle varie parti in un documento di sintesi di portata storica. In particolare, sono state pesate le recenti e molteplici evidenze relative agli effetti avversi dell’inquinamento atmosferico a basse dosi, che hanno indotto l’Oms a pronunciarsi per una drastica riduzione dei livelli soglia di concentrazione di diversi inquinanti atmosferici, tra cui il materiale particolato e gli ossidi di azoto. La prima e immediata conseguenza di questo processo è stato l’avvio, in sede di parlamento europeo, di un analogo processo di revisione della Direttiva sulla qualità dell’aria ambiente, che vedrà la sua finalizzazione nel corso del 2023.
Evidence on climate change
Un tema strettamente collegato al precedente è quello dei cambiamenti climatici. L’Ipcc, sin dalla sua fondazione nel 1998, ha svolto un ruolo costante di raccolta, revisione e sintesi delle evidenze scientifiche, producendo rapporti periodici. Mentre i primi erano centrati sui modelli meteorologici per lo sviluppo di scenari futuri e sulle stime di impatto, un approccio basato sulle evidenze sempre più marcato negli anni ha portato l’Ipcc ad allargare la tematica per comprendere anche una valutazione degli impatti su ambiente, biodiversità e salute umana, in particolare sui fattori di vulnerabilità, evidenze sull’adattamento e sviluppo sostenibile così come evidenze su misure di mitigazione per contrastare e ridurre le emissioni di gas serra.
Negli ultimi tempi, oltre all’Ipcc, molteplici iniziative evidence-based sono state avviate sul tema dei cambiamenti climatici, tra cui di particolare interesse è il Cochrane climate-health working group, un gruppo di recente costituzione che si è posto l’obiettivo di sfruttare le competenze Cochrane in ambito di sintesi delle evidenze scientifiche per contribuire in modo proattivo al dibattito su cambiamenti climatici e salute umana.
L’impegno della Cochrane per la salute globale
“As we witness changes to the climate now, we do so knowing that the future will likely look nothing like the present”
La sintesi delle evidenze riveste un ruolo essenziale nella costruzione di conoscenze su questioni lungimiranti in merito alla comprensione, gestione e mitigazione degli impatti climatici potenzialmente gravi, pervasivi e irreversibili che, in assenza di un’adeguata risposta, potrebbero influenzare la salute globale del pianeta. Un editoriale della Cochrane Library intolato “Protecting human health in a time of climate change: how Cochrane should respond” ha delineato in cinque punti chiave come i ricercatori della Cochrane devono mobilitarsi per un efficace processo decisionale nella definizione delle politiche sul cambiamento climatico:
- sostenere l’identificazione e la definizione delle priorità per la sintesi delle prove dei principali quesiti della ricerca ancora senza risposta,
- condurre, in collaborazione con gli stakeholder, nuove living systematic review che affrontino le domande chiave,
- valutare nuovi metodi e sostenerne lo sviluppo e l’implementazione, ove opportuno,
- sostenere a tutti i livelli l’engagement di comunità diverse e vulnerabili,
- collaborare con altre organizzazioni per migliorare l’efficienza della produzione e dell’utilizzo delle conoscenze, e per ridurre gli sprechi della ricerca.
Fonte: Thomoson D, et al. Cochrane Database Syst Rev 2022;3:ED000156.