Potrebbe essere un’occasione unica per rafforzare tutto il sistema sanitario e sociosanitario, per edificare una nuova rete di strutture e assistenza prossime al cittadino e per soddisfare i bisogni di salute da tempo attesi. Ma queste risorse saranno sufficienti per mantenere gli investimenti sul territorio?
“La casa come luogo di cura”: quali sono le iniziative più importanti per raggiungere questo obiettivo?
Integrazione sociosanitaria: la casa di comunità è e deve essere la porta d’ingresso al Servizio sanitario nazionale (Ssn), secondo Marco Geddes da Filicaia. Quale di questi due aspetti da affrontare ritiene sia prioritario?
Oltre il 60 per cento dei lettori ritiene che le iniziative prioritarie per rendere la casa un luogo di cura riguardano l’integrazione sociosanitaria e l’avviamento delle case della comunità, soprattutto dal punto di vista del contenuto. Secondo il 75 per cento di chi ha risposto, occorre coinvolgere fin da ora i comuni per pianificare l’inserimento dei servizi sociali e per costituire team multiprofessionali.
Uno dei protagonisti del nuovo modello di cura territoriale è l’infermiere di famiglia. Una figura che va prima di tutto formata e di cui bisogna valutarne il fabbisogno. Per rendere più attraente la professione infermieristica, quali strategie ritiene si debbano adottare?
Anche se oltre il 40 per cento dei lettori ritiene che occorra investire nelle specializzazioni cliniche degli infermieri, per rendere questa professione più attraente, c’è una piccola percentuale che suggerisce altre soluzioni: intervenire sui percorsi formativi, non trascurando le soft skill, incrementando anche le competenze legate all’etica e all’organizzazione sanitaria, alla comunicazione e al lavoro in team e integrando la figura dell’infermiere con gli altri professionisti sanitari, quali i medici di medicina generale e i farmacisti di comunità.
Secondo Alessio D’Amato, per far sì che la digitalizzazione non aumenti le diseguaglianze nell’accesso alle cure per le fasce di popolazione che hanno difficoltà ad accedere a Internet si deve attivare il numero unico, il 116 117, e proiettare le Usca verso l’assistenza a domicilio. Quanto la trova d’accordo questa proposta?
Per rendere efficaci le azioni del Pnrr, Gilberto Turati invita a ragionare su una nuova specializzazione del medico di medicina generale, il “medico del territorio”. Per avviare questo cambiamento occorre:
Quali condizioni devono essere soddisfatte affinché gli investimenti del Pnrr producano una ripresa effettiva del Ssn?
“Il monitoraggio civico, in cui si recupera il meccanismo partecipativo, è condizione di efficacia delle politiche, prima ancora che ti trasparenza e di democrazia, che fa sì che nel percorso attuativo del Piano si possa sanare l’assenza di dialogo sociale nella sua costruzione” sostiene Sabina De Luca. Quanto la trova d’accordo questa affermazione?
Per valorizzare le risorse umane nel Ssn, secondo un documento congiunto a firma, tra gli altri, di Tiziana Frittelli, Fulvio Moirano e Francesco Longo, sono tre i punti chiave per una nuova governance alla luce dell’esperienza post-pandemica. Secondo la sua opinione, quale di questi ha la priorità?
Un finanziamento di venti miliardi di euro sarà sufficiente per rispondere ai bisogni di salute dell’intera collettività?
Infine, i lettori di Forward non hanno la percezione che le risorse europee saranno sufficienti per rispondere ai bisogni di salute della popolazione. Forse, come alcuni autori hanno suggerito, occorre un cambiamento di cultura e di volontà per adeguarsi alle esigenze dei cittadini, oltre che di capacità di “mettere a terra” gli investimenti, verso una concreta integrazione dei servizi per la salute.
Il questionario è stato inviato tramite newsletter. Hanno risposto 296 persone, per la maggior parte dirigenti sanitari, epidemiologi, medici, infermieri e ricercatori. Età media 57 anni.