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La telemedicina come risposta alle emergenze

Prendere esempio dalle buone pratiche della Regione Lazio

Antonio Mastromattei, Tiziana Chiriaco

Direzione salute e integrazione sociosanitaria, Regione Lazio

Francesca de Donato

Dipartimento di epidemiologia, Servizio sanitario regionale del Lazio, Asl Roma 1

By Luglio 2021Aprile 26th, 2022Nessun commento
Fotografia di Lorenzo De Simone

La telemedicina, ossia la prestazione di servizi di assistenza sanitaria a distanza, può contribuire a migliorare la vita dei cittadini, sia pazienti che professionisti della salute, affrontando allo stesso tempo le sfide che si pongono al servizio sanitario regionale. Questo modello di intervento, basato sulle nuove tecnologie e incentrato sul rapporto tra professionista sanitario e singolo paziente, riassume in sé la visione di un sistema sanitario centrato sulla persona (personalized medicine) e sull’innovazione tecnologica, la cosiddetta digital health, due ambiti che anche a livello europeo guideranno le politiche durante e post-pandemia in tema salute e i bandi di finanziamento come Eu4Health.

Le nuove tecnologie anche in questo ambito permettono di aumentare l’efficienza dello specifico processo di cura, integrare competenze, garantire la continuità assistenziale generando una mole di dati sul paziente (per esempio, se le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono associate a sensori individuali) di grande utilità per la definizione dei piani di cura basati sul grado di complessità e assistenza di cui i pazienti necessitano. D’altra parte, la telemedicina, in aggiunta ai modelli di cura più tradizionali, permette un coinvolgimento più attivo da parte del paziente, sia per la gestione dello stile di vita sia per il controllo del proprio stato di salute e l’aderenza alla terapia medica. Nella Regione Lazio sono state avviate da diversi anni iniziative di telemedicina in diversi setting.

Due esempi sono il progetto Telemed che coinvolge Ares 118 e la rete cardiologica regionale con emodinamica per i pazienti con sospetto infarto miocardico acuto, e il sistema TeleAdivice di teleconsulto tra tutti i pronto soccorso regionali e gli ospedali di riferimento per le reti dell’emergenza adulti e pediatrica, cardiologica, cardiochirurgica, ictus, trauma, perinatale, e delle malattie infettive.

Con il piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del sistema sanitario regionale del Lazio 2019-2021 [1], la telemedicina diventa un elemento essenziale del servizio sanitario regionale. La mission è quella di estendere l’innovazione tecnologica a tutti i percorsi di cura, al fine di promuovere la tempestività e l’appropriatezza delle cure, facilitare il passaggio di setting assistenziale, migliorare la presa in carico soprattutto dei pazienti cronici su cui monitorare, attraverso tali strumenti, l’aderenza ai trattamenti.

L’arrivo della pandemia covid-19 ha ulteriormente accelerato il percorso già intrapreso a livello regionale. TeleAdivice si è rivelato necessario e di grande utilità nel contesto dell’emergenza attuale per il virus sars-cov-2, mettendo in rete 51 strutture ospedaliere e 1671 medici specialisti. La disponibilità del teleconsulto infettivologico da parte dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani e dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù ha rappresentato una opportunità fondamentale per i pronto soccorso regionali per la gestione dei casi in valutazione. A partire dal 20 gennaio, nel corso del 2020, sono stati effettuati dai medici dello Spallanzani 4783 teleconsulti e solo per 743 di questi gli specialisti infettivologi hanno dato indicazione al trasferimento del paziente. Il teleconsulto mediante il sistema TeleAdivice è stato inoltre molto utilizzato anche all’interno delle reti trauma, emergenza adulti e ictus.

A partire da marzo 2020 [2], la Regione Lazio, con il supporto della società Laziocrea spa, ha realizzato il sistema LazioAdvice e l’app Lazio Doctor per covid, mediante l’evoluzione dell’applicativo Advice citato in precedenza, quale strumento di telesorveglianza e telemonitoraggio per gli assistiti esposti al rischio di contagio e per i pazienti covid-19 in gestione domiciliare o presso le strutture assistite. La piattaforma di teleassistenza regionale è disponibile attraverso il portale Salute Lazio (www.salutelazio.it). I medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i medici di continuità assistenziale, i coordinamenti distrettuali covid-19 e le centrali aziendali di teleassistenza accedono al sistema per effettuare una valutazione dello stato di salute dei pazienti, per competenza territoriale, compilando i questionari di valutazione e di sorveglianza e i parametri clinici utilizzati per il triage in base al modified early warning score (mews) (per esempio, saturazione di ossigeno, frequenza respiratoria, pressione diastolica). Anche i pazienti stessi possono aggiornare il proprio stato di salute mediante la compilazione dei questionari e l’inserimento dei parametri clinici mediante l’app Lazio Doctor per covid.

Un ulteriore supporto alla cittadinanza, per le attività di teleassistenza, è garantito dagli operatori del numero verde regionale 800118800, e da novembre 2020 è stata attivata presso l’Ares 118 una centrale per garantire l’attività di monitoraggio clinico dei pazienti covid-19 domiciliati presso le proprie abitazioni o presso le strutture alberghiere in stretta sinergia con le aziende sanitarie locali, territorialmente competenti, e secondo protocolli condivisi con queste ultime. I dati clinici raccolti nel caso di superamento di specifiche soglie elaborate in base a sistemi di triage internazionali (mews), allertano i professionisti sanitari che possono effettuare anche una televisita e, in caso di necessità, programmare una rivalutazione a domicilio, fino ad avvisare i servizi di emergenza urgenza nelle situazioni più gravi.

Ad oggi, gli assistiti registrati nell’app sono 124.280, e la rete dei professionisti che ad oggi accedono al sistema è composta da circa 1500 professionisti sanitari dei servizi di cure primarie, centrali aziendali e regionali di telemedicina. I pazienti seguiti in teleassistenza domiciliare dai professionisti sanitari nel corso del 2020 sono stati 24.628, di cui 18.823 casi covid-19, con un progressivo aumento nei primi cinque mesi del 2021, in relazione al consolidamento delle attività di telemedicina presso le aziende sanitarie locali regionali.

 

 

 

 

 

Bibliografia
[1] Decreto del Commissario ad acta 25 giugno 2020, n. U00081. Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio sanitario regionale 2019-2021.
[2] Ordinanza del Presidente della Regione Lazio 17 marzo 2020 n. Z00009. Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da covid-19. Ordinanza ai sensi dell’art.32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n.833 in materia di igiene e sanità pubblica.