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(R)evolution Survey

La survey

La trasformazione digitale della medicina: di che cosa stiamo parlando?

By Dicembre 2019Maggio 11th, 2021Nessun commento

Dall’editoriale della nuova rivista del Lancet Digital Medicine la scelta della parola “(R)evolution” per stimolare una riflessione sull’introduzione delle applicazioni digitali nell’organizzazione sanitaria e in medicina. Il punto di vista di clinici, ricercatori e cittadini.

Descrizione del campione

La survey di Forward è stata distribuita attraverso le newsletter elettroniche del Pensiero Scientifico Editore inviate periodicamente a operatori sanitari e dirigenti sanitari oltre che a epidemiologi, ricercatori, documentalisti, giornalisti, studenti, pazienti e cittadini interessati ai temi di medicina e politiche sanitarie. Complessivamente hanno risposto al questionario 629 persone, con un’età media di 55 anni, con una leggera prevalenza degli uomini (59%) sulle donne (41%).


I risultati

Una domanda di ordine generale: quale pensi che sia la principale qualità della e-health?

 

“Non credo molto alla contrapposizione uomo/macchina. Il problema è la quotidiana trasformazione/evoluzione degli uomini che interpretano la medicina”, afferma il filosofo e informatico francese Jean-Gabriel Ganascia. Sei d’accordo?

 

L’innovazione digitale è soggetta a un continuo cambiamento: come valutare il “nuovo” per cogliere le opportunità in modo tempestivo?

 

“Mentre si introducono innovazioni dirompenti, molte realtà del servizio sanitario usano ancora il fax”. Come giudichi questa ammissione della ricercatrice inglese Kathrine Cresswell?

 

Una delle maggiori preoccupazioni riguarda la privacy: “I rischi di violazione non si combattono limitando la raccolta di dati ma piuttosto aumentandola”. Sei d’accordo?

 

Quale ritieni possa essere il maggior rischio delle terapie digitali?

 

Pensi che il cosiddetto “divario digitale” tra esperti e non esperti possa determinare un inasprimento delle disuguaglianze di accesso all’assistenza sanitaria?

 

Come immagini il futuro della medicina digitale?